È un termine che cerca di racchiudere tutti i processi che caratterizzano le seconde tornate elettorali, un sistema che deve essere utilizzato nelle diverse nazioni. Le elezioni per designare i rappresentanti delle posizioni esecutive o legislative, sono quelle che principalmente hanno questa particolarità. Inoltre, la parola deriva dal francese "ballottage", coniata per la prima volta nella lingua citata, a causa dell'istituzione ufficiale lanciata da Napoleone III, nella Francia del XIX secolo; negli anni la legge non è stata applicata molto spesso, ma nel 1958, mentre nasceva la V repubblica, fu nuovamente evidenziata nella Costituzione, con alcune modifiche che aggiungono più rigore. Si segnala che il voto si applica solo in quelle elezioni in cui i candidati non raggiungono il valore stimato, rispetto ai voti.
Il processo può variare e i candidati finali non sono sempre selezionati sulla base della stessa filosofia; Per questo motivo sono state progettate diverse tipologie di ballottaggio, tra le quali si qualificano: senza barriera, in cui i candidati che sono usciti con una percentuale di voti maggiore sono quelli che si presentano al secondo turno, vincitore è colui che ottiene, come normalmente eseguito, più voti; Con un semplice meccanismo di accesso, è quello in cui, se i candidati non superano una certa percentuale di voti stabiliti, viene eseguito un secondo "round"; l'ultimo, denominato meccanismo di accesso composto, che varia molto nel paese in cui si trova, ma soprattutto prevede che, per far posto a un secondo turno, i candidati debbano aver superato una certa percentuale e, tra gli eletti, ci deve essere un minimo differenze da questo.