I materiali biocompatibili sono caratterizzati dall'avere la proprietà di non degradare o distruggere l'ambiente con cui convivono, ovvero di non distruggere l'ambiente biologico dove esercitano la loro azione, per questo sono materiali utilizzati e implementati negli esseri viventi come gli esseri umani, le piante o gli animali, un altro nome per gli elementi biocompatibili è "biomateriali".
A causa del concetto esposto, è quindi facile capire che questi materiali sono utilizzati nella maggior parte dei casi in ambito sanitario o ospedaliero, i materiali utilizzati per il contatto con il tessuto e la mucosa interna dell'uomo sono biocompatibili, esempi di questi elementi sono cateteri, sonde, siringhe sterili, tra gli altri.
Questi materiali possono avere un contatto breve o prolungato con il paziente, se è breve c'è il rischio di provocare intossicazione o ipersensibilità al materiale utilizzato, d'altra parte, se il contatto sarà posticipato o prolungato, si deve tener conto che non ha alcun tipo di reazione nei confronti del paziente, cioè sono materiali totalmente inerti, e dopo che i materiali utilizzati vengono assorbiti o subiscono degrado, così che in seguito vengono soppiantati dal tessuto normale del paziente; un esempio di ciò sono le suture riassorbibili utilizzate per i punti interni.
Un'altra caratteristica da non trascurare, che questi materiali devono avere, è che avviene l'unione completa e permanente con il tessuto, come nel caso degli impianti ortopedici o dentali.