Studi umanistici

Cos'è l'autocoscienza? »Definizione e significato

Anonim

Il termine inibire si riferisce a quella situazione in cui una persona si sottomette ad agire sotto determinati parametri, impedendole di mantenere un comportamento liberale o libertino, oltre a prevenire l'emergere di quegli impulsi naturali degli esseri umani. Allo stesso modo, può riferirsi a quelle persone che, in qualche modo, si auto-reprimono i propri impulsi o, beh, si vergognano di fare una certa attività. In generale, il termine trattenere è correlato al fatto di contenere qualcuno o qualcosa, perché può essere, secondo la tua percezione, inappropriato o immorale.

L'azione dell'autocoscienza, in un caso altrettanto sfavorevole, può essere la limitazione del comportamento dovuta alla costante esperienza di paura o vergogna, legata soprattutto al pensiero del collettivo che osserva il soggetto. Con moderazione, può essere un atto di prudenza, di rispetto per chi si trova nello stesso spazio e un modo sottile per mantenere le regole sociali. Tuttavia, quando questo è presente in situazioni in cui sarebbe appena necessario e può nuocere, in larga misura, a chi lo mette in pratica, può iniziare a trasformarsi in un comportamento osceno e costante, che è in grado di portare a delle immagini come l'ansia sociale, diagnosi in cui l'individuo è considerato incapace di affrontare situazioni legate all'ambiente sociale.

Va notato che, normalmente, questo concetto è legato all'inibizione, un atto in cui una persona impone a un'altra determinate regole in base alle quali deve comportarsi. Questo differisce dall'autocoscienza perché quest'ultima deriva da un meccanismo interno, un prodotto di insicurezze e frustrazioni.