A Comicio era nel diritto romano un'assemblea di abitanti della città, in cui tutte le azioni da intraprendere a favore della società e contro coloro che non corrispondevano venivano decise nel rispetto e nell'obbedienza all'orientamento giuridico che si cominciava a scrivere a Roma. Secondo la sua etimologia, la parola comicio deriva dal latino "Comitium" che significa "Gruppo o Società", quindi è stabilito che un'elezione non è altro che un incontro di persone che insieme raggiungono un accordo.
La storia del diritto romano ci pone rispetto alle elezioni all'inizio di questo, quando il re Romolo ordinò la divisione dei patrizi in tre tribù, che sarebbero poi state suddivise in 10 curie. Queste curie formerebbero le prime elezioni. Nella Repubblica, in assenza di legge, i magistrati e le assemblee si componevano di queste elezioni che decisero e costituirono una parte importante di tutte le azioni avvenute a Roma. La figura dell'elezione era molto varia, nel tempo stavano emergendo elezioni per ciascuno dei tipi di strutture che esistevano: Elezioni per Secoli, erano piccole delegazioni delle famiglie che componevano le curie e un'elezione per tribù con maggiore influenza in i voti che sono stati generati nelle discussioni.
Con l'ascesa dei popolani, anche questo tipo di organizzazioni apparve tra loro, al punto che quando furono accettati in Senato si basarono su un'elezione che fu chiamata "Elezione della Plebis"