Demetra era la dea del grano, del grano e del raccolto. Era la figlia di Cronos e Rea. Si credeva che Demetra coltivasse i raccolti ogni anno; Così gli fu offerta la prima pagnotta della messe annuale. Era la dea della terra, dell'agricoltura e della fertilità in generale. A lei sono sacri il bestiame e i prodotti agricoli, il papavero, il narciso e la gru.
Demetra era intimamente associata alle stagioni. Sua figlia Persefone è stata rapita da Ade per essere sua moglie negli inferi. Nella sua rabbia per la perdita di sua figlia, Demetra lanciò una maledizione sul mondo che fece appassire e morire le piante e la terra divenne desolata. Zeus, allarmato dalla terra arida, ha cercato il ritorno di Persefone. Tuttavia, poiché aveva mangiato negli inferi, Ade aveva un diritto su di lei. Pertanto, è stato decretato che Persefone avrebbe trascorso quattro mesi all'anno negli inferi. Durante questi mesi Demetra si addolorò per l'assenza della figlia, ritirando i suoi doni dal mondo, creando l'inverno. Il suo ritorno ha portato la primavera.
Demetra era nota anche per aver fondato i Misteri Eleusini. Erano grandi festival che si tenevano ogni cinque anni ed eventi molto importanti per molti secoli. Tuttavia, si sa poco di loro poiché gli assistenti hanno giurato di mantenere il segreto. Si pensa che il principio centrale attorno al quale ruotavano i Misteri sia che, proprio come il grano ritorna ogni primavera dopo il suo raccolto e la calma dell'inverno, così fa l'anima umana dopo la morte del corpo, reincarnandosi in prossima vita.
Demetra era adorata a Creta, Delo, Argolide, Attica, la costa occidentale dell'Asia, Sicilia e Italia, e la sua adorazione consisteva in gran parte in misteri organici. Tra le tante feste in suo onore, Thesmophoria ed Eleusinia furono le principali. I sacrifici offerti consistevano in maiali, simboli di fertilità, tori, mucche, dolci al miele e frutta. I loro templi si chiamavano Megara e spesso venivano costruiti nei boschetti nelle vicinanze delle città. Molti dei loro cognomi sono descrittivi del carattere della dea.