La parola dispersione ha un'origine etimologica nel latino "dispersionis", che significa l'atto di dividere, distribuire o disperdere; in modo generale poi può essere descritto come l' azione di qualcosa che si separa in più frammenti perché è stato diviso. Nell'area della matematica questo termine viene utilizzato per valutare la distribuzione di una popolazione e di un campione, che sono oggetto di studio, questa è chiamata "misure di variabilità", mediante dispositivi matematici si può descrivere se le variabili studiate vengono trovate vicino o lontano dalla media, più vicine saranno queste variabili specifiche, determinando così se tutti i casi studiati hanno un parametro di sviluppo o se sono totalmente differenti.
Nell'area della fisica, l' azione di separare le diverse onde che compongono una luce bianca è nota come dispersione, queste onde sono separate l'una dall'altra in base alla gamma di frequenze che ognuna ha quando attraversa un materiale, le diverse gamme sono specifici per un colore caratteristico. A seconda del materiale e dello spessore degli elementi, questi possono essere altamente o poco dispersivi, va notato che l'effetto di dispersione interesserà tutte le onde coinvolte nella radiazione.
Un esempio di dispersione è la "dispersione rifrattiva" che è il risultato della separazione totale di una luce bianca che è il prodotto dell'associazione di luci di diversi colori, ogni luce colorata è rappresentata da una specifica lunghezza d'onda e frequenza; Il modo per osservare questo fenomeno è far risplendere la luce attraverso un materiale trasparente (es: prisma) che ci permetterà di osservare i colori che lo compongono.