La parola elicicoltura, etimologicamente deriva dal latino, alludendo all'allevamento delle lumache, composta da due voci latine che sono "helix" che significa "tipo di lumaca", più "cultivar" che ovviamente significa "coltivare". L'elicicoltura può essere specificatamente definita come il lavoro finalizzato all'allevamento o alla coltivazione di lumache di terra commestibili a fini commerciali, che possono essere praticate in ambiente naturale o manipolate dall'uomo. Le lumache sono molluschi che storicamente fanno la loro comparsa sin dagli albori dell'umanità, assolvendo come ruolo fondamentale quello di nutrire l'uomo ma anche in altri aspetti e ambiti della sua vita, come in medicina, religione, arte, tradizioni., tra gli altri.
Le persone che praticano questa attività sono conosciute come "helicultores", cioè tutti coloro che si occupano dell'allevamento e della cura delle lumache, che possono essere anche per scopi commerciali o per hobby, ma allo stesso modo sono incaricati di analizzare e studiare le esigenze di questi molluschi al fine di fornire loro un habitat idoneo che ne favorisca la riproduzione ed anche lo sviluppo di un'eventuale prole.
In epoca preistorica le lumache erano già utilizzate come cibo; ma fu al tempo dell'Impero Romano che crearono spazi per il loro allevamento e sviluppo; poi questo fenomeno si diffuse in Africa, in territori come la Gallia romana e l'odierna Italia, le lumache venivano accompagnate con vino o con frutta e formaggi. Per il Medioevo questi molluschi continuarono ad essere una grande fonte di cibo per l'uomo, accompagnandoli con cipolla e olio.
Fu all'inizio del XX secolo che si registrò un aumento della domanda di lumache, quindi aumentò anche il loro valore economico, per cui si tentò di allevarle, analizzando ogni loro fase; che ha portato quella che oggi è conosciuta come l'elicicoltura, ad essere classificata come attività zootecnica internazionalmente riconosciuta.