La parola magnetizzazione deriva dal francese "aimantation" che significa "magnete". La magnetizzazione, nota anche come magnetizzazione o magnetizzazione, è un processo per mezzo del quale si conosce la densità dei momenti di dipolo magnetico, ovvero questo procedimento consiste nel trasformare una determinata barra di ferro in un magnete, sia esso d'acciaio o morbido. Azione che si può fare strofinando, strofinando o strofinando la barra del magnete un certo numero di volte, partendo dal centro e terminando nella parte estrema, sempre nella stessa direzione. Quindi si può dire che lo scopo della magnetizzazione è quello di fornire proprietà di tipo magnetico a un pezzo o una barra di acciaio, ferro o metallo.
Viene generalmente realizzato facendo passare un filo conduttore avvolto attorno a detta barra e isolato da essa, e in questo modo si trasforma in un magnete; d'altra parte, il ferro dolce rilascia le proprietà magnetiche quando cede la corrente elettrica; quindi è un elettromagnete che esercita solo l'azione di attrazione nel momento in cui la corrente attraversa questo filo che lo circonda. Va notato che sia i cosiddetti magneti che gli elettromagneti hanno numerose applicazioni come nel telefono, nel campanello, nel telegrafo, ecc.
Questo processo avviene grazie al fatto che i corpi sono costituiti da tre diverse particelle, chiamate neutroni, elettroni e protoni. E gli elettroni sono quelli che possiedono naturalmente proprietà attraenti. Inoltre i neutroni sono particelle subatomiche, che si trovano nel nucleo atomico di quasi tutti gli atomi. E infine i protoni sono particelle subatomiche con una carica elettrica elementare positiva.