Psicologia

Cos'è l'introspezione? »Definizione e significato

Anonim

Questa è la capacità riflessiva immediata della mente umana di conoscere i propri stati. Dal latino introspicere che significa “guardare dentro”, il suo significato etimologico definisce l'introspezione come osservazione di sé o osservazione nei confronti della stessa persona, cioè della coscienza e dei propri sentimenti. L'essere umano è l'unico essere vivente che ha la capacità di guardare se stesso.

L'introspezione o percezione interna si basa sulla capacità riflessiva a cui la mente deve riferirsi o essere consapevole dei propri stati. Quando questa capacità riflessiva viene esercitata sotto forma di memoria su stati mentali passati, abbiamo la cosiddetta "introspezione retrospettiva"; ma l'introspezione può essere una conoscenza del passato e anche delle esperienze presenti, di quelle che avvengono insieme e nel presente dell'atto introspettivo stesso.

L'introspezione mostra la capacità di una persona di astrarre dall'ambiente per concentrarsi su se stessa, segnare una distanza e vivere meglio. C'è una relazione che è permanente per tutta la

vita. Questa relazione è quella che nasce dall'essere soli con te stesso.

Non solo è importante coltivare le relazioni interpersonali con gli altri, ma è anche molto importante avere la capacità di guardarsi dentro per migliorare l'autostima, avere fiducia in se stessi, migliorare il grado di comprensione interna, correggere i difetti e migliorare le virtù.

Nella branca della psicologia, l'introspezione è un metodo con il quale il soggetto descrive la sua esperienza cosciente in termini di sensoriale, affettivo o immaginativo. Questo comportamento viene svolto in interazione con il terapeuta, che accetta di osservare sperimentalmente l'attività del soggetto. È un metodo rifiutato e fortemente criticato dalla psicologia comportamentale.

Il filosofo e psicologo Wilhelm Wundt (1832-1920) è stato colui che ha sviluppato la psicologia sperimentale in cui ha analizzato i comportamenti che potevano essere osservati mentre gli stati di coscienza li avvicinavano attraverso l'introspezione o l'autoosservazione controllata.

Il suo metodo era basato sulle scienze naturali. Possiamo citare come esempio il suo studio di ciò che le persone sentivano in presenza di uno stimolo luminoso, le cui osservazioni hanno preso atto sia di ciò che poteva essere osservato (la loro reazione) sia di ciò che i soggetti hanno detto loro su ciò che hanno provato in quel momento. Questo gli ha permesso di distinguere tra sensazioni e sentimenti. Sigmund Froid si occupava anche di analizzare la mente, in particolare l'inconscio, ma utilizzava come metodi la libera associazione e l'analisi dei sogni. La libera associazione può essere considerata una forma di introspezione, e consiste nel fatto che il soggetto deve dire ciò che gli viene in mente senza alcuna restrizione, guidato dallo psicoanalista che interpreta queste associazioni per scoprire ciò che è "immagazzinato" nell'inconscio.