Il japonismo è il termine usato per descrivere l' influenza dell'arte giapponese sull'arte occidentale. L'origine di questa parola è controversa: secondo alcuni deriverebbe da Julies Claretie nel suo libro L'Art Francais del 1872, pubblicato quello stesso anno, mentre altri sostengono che Zola sia stata la prima a coniare questo termine.
Il gaponismo iniziò con l'arrivo a Parigi delle stampe giapponesi, chiamate ukiyo-e. Nello specifico, l'ukiyo-e è la tecnica dell'incisione policroma, caratterizzata dalla cattura di scene spontanee, qualcosa che avrebbe affascinato gli artisti impressionisti francesi.
In queste scene, la figura della geisha ha avuto un ruolo considerevole, così come in altre manifestazioni artistiche come la letteratura o l'opera. Allo stesso modo, è notevole la rappresentazione di attori kabuki (una forma di teatro giapponese), lottatori di sumo, chonin (borghesia giapponese) o samurai.
Va notato che a metà del 19 ° secolo, il Giappone ha aperto i suoi confini per lo scambio commerciale, il che ha facilitato l'arrivo dell'arte giapponese in Occidente. Le mostre universali che si tenevano in quel periodo, come quella di Londra nel 1862 o quella di Parigi nel 1867, contribuirono a diffonderla. In quest'ultima mostra, la selezione giapponese è stata una rivelazione per Morris e il suo studente Arthur Lasenby Liberty, che in seguito fondarono un negozio di decorazioni basato su oggetti dell'Estremo Oriente.
Con questa mostra si consoliderà l'arte del Japonismo. Nel 1868 la rivista La Vida Parisina pubblicò un articolo sulla “ moda del giapponismo” e, un anno dopo, Ernst Chesnau pubblicò un libro dedicato esclusivamente all'arte giapponese: L'art Japonais.
Un altro mezzo molto efficace per diffondere il giapponese erano riviste illustrate che accompagnavano i loro testi con incisioni e fotografie. Nel 1888, Samuel Bing fondò la rivista d'arte Le Japon Artistique, creata in un momento in cui il gaponismo si stava diffondendo in modo massiccio e le persone chiedevano maggiori informazioni su questo movimento. Due anni dopo, Bing organizzò la prima grande mostra retrospettiva di ukiyo-e alla Scuola Nazionale di Belle Arti, quando c'erano già grandi collezionisti di stampe giapponesi, come Monet.
Sue-Hee Kim Lee, responsabile di un eccellente lavoro di ricerca sull'influenza dell'arte orientale estrema in Spagna tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, sostiene che tra gli oggetti artistici che raggiunsero l' Europa, le stampe giapponesi divennero le oggetto più apprezzato e collezionato da letterati e artisti, per curiosità per una diversa civiltà o per differenti tecniche o temi della pittura occidentale. Juan Ramón Jiménez, conoscitore delle incisioni di Utamaro, ne parlava come della pittura di paesaggi anemici, di interni scoloriti con figure schiacciate.