Sono le persone che hanno il compito di dare, stabilire le leggi o le regole generali che regolano la convivenza umana, che appartengono al parlamento tra i deputati e i senatori a seconda della camera di appartenenza, sono eletti dal popolo e dalle diverse circoscrizioni che il Stato nazionale; il suo lavoro oltre a impartire e applicare le leggi è quello di difendere il collettivo e il parlamento insieme al congresso.
Poiché più persone o organi di rappresentanza sono legislatori contemporaneamente, i compiti devono essere condivisi e deve essere stabilita una gerarchia quando si nomina un primo rappresentante in modo che possano dare l'ordine necessario, che, dando l'esempio, devono essere governati in tutte le sezioni dell'assemblea, contribuendo a mantenere in loro equilibrio e pace, soprattutto nel prendere decisioni importanti. Una delle sue funzioni importanti è essere un mediatore o un interprete dei politici e del popolo, incanalando le proposte con le preoccupazioni delle persone e le loro conseguenze future per ottenere un migliore benessere per il settore che rappresentano, come quello del pubblico in generale. Dal momento che le credenze, i sentimenti e gli interessi del ragionamento individuale sono dibattuti, vengono diffusi alla comunità che si aspetta di essere ascoltata e presa in considerazione.
Nell'antichità si conoscevano i legislatori greci, che per il loro ordine e gerarchia erano figure rispettate che facevano e davano le proprie leggi ad alcune città in Grecia, erano considerate posizioni di grande onore pubblico ed essere governate da queste prestigiose era considerato importante poiché hanno imposto il rispetto, per questo hanno adattato il loro modo di vivere a questi requisiti, la loro espressione era che la legge è il re e noi siamo governati dalla legge. Il re è il più alto legislatore e accumula tutti i poteri, perché era il supremo.
Nella religione sono noti i legislatori della fede, che fin dall'antichità gli israeliti come società governarono e accettarono come legge i comandamenti del clero come fonte di legge e disciplina per una vita piena di virtù, avendo come consuetudine di combinare la legge e il mandato del sovrano e le sue leggi per tradurlo in seguito nei suoi scritti religiosi.