Luigi Filippo d'Orleans era il re di Francia. Suo padre era il duca Luis Felipe II d'Orleans e sua madre Luisa María Adelaida de Borbón Penthievre, nata nella città di Parigi il 6 ottobre 1773 durante la sua infanzia, dichiarò costantemente grande entusiasmo verso gli ideali della Rivoluzione francese. Fece anche parte del club giacobino in cui rimase fino al 1791, lì gli fu dato l'incarico da un reggimento di comandarlo. Ha partecipato a diverse campagne militari nel 1792 contro le forze di Austria e Prussia. Nel 1809 prese in moglie María Amalia de Borbón-Dos Sicilias, figlia di Fernando I, re delle Due Sicilie e di María Carolina d'Austria.
Nel 1793 prese la decisione di passare dalla parte degli austriaci al fianco del generale Dumouriez, e per questo motivo camminò come nomade in tutto il continente europeo e in alcune regioni d'America fino alla Restaurazione. Nel 1815 tornò a Parigi, dove lo accolse Luigi XVIII e tutti i suoi averi gli furono restituiti. Fu invitato a Reims alla consacrazione di Carlos X, quest'ultimo successivamente gli conferì il titolo di Altezza Reale e un'indennità di 16.000.000 di franchi per tutto ciò che aveva perso nel tempo che stava vagando.
All'epoca in cui si scatenò la rivoluzione del 1830, rimase nascosto fino alla notte del 30 luglio, poi apparve improvvisamente a Parigi, tanto che in seguito i suoi amici riuscirono a fermare il movimento e lo proclamarono re. Dopodiché tutte le potenze europee lo riconobbero rapidamente, poiché non volevano vedere di nuovo la Repubblica stabilita in Francia.
La politica del suo governo era illiberale e reazionaria, negando con forza le sue tendenze primitive verso gli ideali giacobini, e fin dai primi giorni del suo regno, un tempo in cui poteva essere visto per strada da solo, con l'ombrello sotto. braccio, salutando tutto il popolo e cantando la marsigliese nel suo palazzo.
Fu costretto a sconfiggere molte insurrezioni durante il suo mandato, e fu esposto a molti tentativi di assassinio fino, infine, alla rivoluzione del 1848, iniziata con la riforma elettorale, ma finita con la proclamazione della repubblica., che finirebbe per detronizzarlo.