Il tema del narcisismo iniziò a essere discusso come una patologia psicologica dagli anni del 1909, quando Sigmund Freud, noto come il padre della psicologia, usò il termine in una riunione della Società psicoanalitica di Vienna, dove in una conversazione verbale esclamò quel narcisismo è tra autoerotismo e amor proprio. D'ora in poi, il termine è già stato utilizzato in un importante livello evolutivo della psicoanalisi dell'essere umano e Freud nei suoi tre saggi, parla di questa teoria sessuale altamente riconosciuta, uno dei quali pubblicato nell'anno 1914, chiamato Introduzione a Narcisismo; essendo uno degli scritti più importanti e uno dei più letti dall'epoca.
L'essere narcisista è attribuito a una serie di comportamenti, come l'adorazione o l'indulgenza, le carezze, le coccole, il trattamento che viene dato al proprio corpo come oggetto sessuale, raggiungendo la completa soddisfazione e gratificazione di se stesso. Questo comportamento è considerato una perversione o disturbo di personalità e può manifestarsi in diverse fasi, che dall'infanzia, in alcuni casi, sono già profondamente radicate nell'individuo.
La tendenza al narcisismo va dall'approfittare degli altri a proprio vantaggio, dall'estremo senso di importanza personale che enfatizza in modo eccessivo i loro successi, vanità e bellezza riguardo all'immagine che hanno di se stessi, lodando le loro capacità di prestazione, sentendosi unici e originale, al solo scopo di essere adorato da altri, se possibile; esigendo piena attenzione, senza empatia e sperimentando frequentemente invidia per il successo degli altri, arroganza, acuto egoismo, bassa autostima e arroganza sono in cima alla lista di questi atteggiamenti, provando rabbia per una cattiva critica nei suoi confronti.
Mitologicamente parlando troviamo Narciso, nelle sue versioni greche; che parla di una ninfa di nome Echo che si innamora perdutamente di lui e la respinge crudelmente, nel romano si dice che un giovane amava il narciso che lui, insensibilmente respinto, esortandolo a morire sotto la propria spada, e il romantico Spiegano che era un essere molto bello, ma con il suo orgoglio e la sua arroganza ha respinto molti corteggiatori, provocando dolore e tristezza per un amore non corrisposto, venendo così punito innamorandosi di se stesso guardando il suo riflesso in uno stagno, essendo soggiogato dall'essere che rifletteva le acque, senza poterlo toccare. Morì desiderando l'amore del proprio riflesso, diventando così un fiore di narciso che rievoca la storia di un essere tormentato dalla sua bellezza.