Nel 1940 il chimico Edwin McMillan e il fisico Philip Abelson, entrambi americani, dell'Università della California Berkeley, vennero ottenuti dai premi nobel per la chimica, bombardando l'uranio, elemento sintetico con il simbolo Np e numero atomico 93, appartenente al gruppo di attinidi essendo il quarto di questa famiglia e il secondo nel suo periodo, il suo nome deriva dal pianeta Nettuno, non si trova in natura allo stato libero ed è reattivo, essendo un metallo solido simile all'argento, nella sua maggior parte semplice, argenteo e metallico, nella tavola periodica lo troviamo nel gruppo 3 e nella posizione del periodo 7.
Ha il punteggio più alto nella sua alta temperatura allo stato liquido, avendo proprietà magnetiche di solito elimina la conduttività dell'acqua, ma tuttavia è stato dimostrato in studi recenti il contrario, è altamente pericoloso perché quando entra nel corpo provoca danni mortali, è così potente che possono penetrare nella carta, nei guanti, nella pelle, rendendo la manipolazione altamente pericolosa e delicata. Sebbene sia stato creato artificialmente, si dice che sia stato sul pianeta Terra sin dalla sua fondazione.
Il suo principale utilizzo è il combustibile dei reattori nucleari, di rapida manovrabilità e nelle armi nucleari, essendo fissile ed estremamente utile in questi termini di utilizzo, in ambito spaziale e militare è la sua unica utilità in sé, variando in alcuni studi scientifici del chimico e fisico, essendo molto pericoloso non viene utilizzato in nessun altro settore delle attività umane.