La nicotina è uno dei componenti organici presenti nel tabacco e questa pianta a sua volta è l'ingrediente principale delle sigarette. La nicotina, appartenente al gruppo degli alcaloidi, è una sostanza marrone che non è visibile finché non viene esposta all'ossigeno.
La nicotina è un potente stimolante, che agisce come un anabolizzante quando raggiunge il cervello. La composizione della sigaretta comprende tra 1,5 e 2,55 g di nicotina, che rappresenta una forte dose di nicotina che entra nel corpo (quasi l'80% del contenuto netto) per ogni sigaretta che viene fumata.
Quando è iniziata la commercializzazione del sigaro, quello che è stato dato al prodotto è stato approvato da psichiatri e psicologi che hanno affermato che l'assunzione di nicotina ha aiutato il rilassamento ed era un coadiuvante nel trattamento dei disturbi depressivi e da stress. Oggi, visto l'elevato tasso di mortalità dovuto a malattie delle vie respiratorie come il cancro ai polmoni, l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha avviato una campagna di sensibilizzazione per ridurre il consumo di sigarette in quanto altamente crea dipendenza e insieme agli altri componenti della sigaretta producono molte malattie.
La dipendenza in tutto il mondo ha trasformato la nicotina in un vizio pericoloso, altamente dannoso non solo per chi la consuma (fumatori attivi) ma anche per coloro che la circondano (consumatori passivi) che inalano il catrame residuo nel fumo.
L'uso della nicotina nelle sigarette è forse il più conosciuto, tuttavia, oggi viene aggiunto alle bevande energetiche con l'obiettivo di raggiungere una dipendenza da esse. Queste bevande, ricche di contenuto proteico, stimolano l'organismo attraverso l'utilizzo della nicotina, apportando vigore ed entusiasmo per una migliore prestazione nell'attività fisica che si sta svolgendo. Sebbene non siano considerati una droga, e non siano dannosi per l'organismo come le sigarette, gli energizzanti alla nicotina rappresentano una notevole area di dipendenza dei prodotti con questo alcaloide, principalmente nei giovani, che sono quelli che lo consumano di più.