Il pan-germanismo era un'idea di unificazione di tutti i popoli tedeschi, che raggiunse il suo apice durante gli ultimi anni del XX secolo e la prima metà del XX secolo. Ciò ha le sue origini nella nascita di una nuova dottrina politica, centrata sul nazionalismo, come reazione diretta a tutti gli anni in cui la nazione tedesca, oltre ad altre vicine, era stata sotto il dominio di vecchie monarchie e imperi. Ciò portò alla formazione del noto Impero tedesco, che cercava di avere una grande popolazione, combinando vari gruppi etnici e contribuendo a uno sviluppo politico ed economico stabile, incentrato sul sostegno tra i cittadini.
Un antecedente a questa unione potrebbe essere la formazione dell'Impero austro-ungarico, in cui l'Ungheria era riconosciuta come stato sovrano all'interno dell'Impero austriaco. Con questo, è stato fatto un tentativo di formare una nazione che mescolasse diversi gruppi etnici. Col passare del tempo, tuttavia, alcuni austriaci affermarono di essersi sentiti a disagio nel proprio paese, accettando di identificarsi come discendenti dei bavaresi; oltre a ciò, sostenevano anche l'idea della definitiva separazione dell'Impero austriaco, per entrare a far parte dell'Impero tedesco.
Alla fine della prima guerra mondiale, l'impero astro-ungarico si ridusse, dividendosi in piccoli stati, secondo le etnie che lo abitavano. Alla fine l'Austria ha deciso di unirsi alla Germania, diventando un paese chiamato Austria tedesca. Con l'arrivo dei nazisti, questa idea di unificazione fu nuovamente perseguita, per attirare i tedeschi che vivevano al di fuori dell'Impero. Anni dopo, con la sconfitta della Germania nella seconda guerra mondiale e l'espulsione di milioni di tedeschi nei territori vicini, il pangermanesimo era in declino come ideologia politica, simile a quello che accadde con il pan-slavismo nella prima guerra mondiale.