Il termine "plancton" si riferisce a un gruppo di esseri viventi che abitano le acque, la sua caratteristica più notevole è che possono essere visti solo con i microscopi. A livello etimologico il termine deriva dal greco “πλαγκτός”, che ha reso chiara la natura di questi spettacolari organismi definendoli “erranti”. Oltre a questi, esistono anche altri esemplari che, in qualche modo, entrano in contatto con il plancton, ma hanno la particolarità di abitare e comportarsi in modo diverso, come essere costantemente in movimento o vivere in una zona molto più vicina al confine con l'aria.
Il plancton si può trovare a profondità di 200m o più, tuttavia, di solito non è lontano dalle zone in cui si è insediato, perché una delle peculiarità che lo rende plancton è la sospensione continua in cui si trovano.. Sono tutti molto piccoli e trasparenti, presentano colori alquanto bluastri se analizzati al microscopio; tuttavia esistono alcune specie che sono in superficie e hanno colori tra il rossastro e il bluastro, che possono essere apprezzate senza troppi sforzi. Alcuni mostrano addirittura la bioluminescenza.
Una delle classificazioni ritenute appropriate per organizzare questi piccoli esseri è quella di dividerli in zooplancton e fitoplancton; I primi si distinguono per essere un gruppo integrato di consumatori e produttori, la cui diversità e quantità varia a seconda del tipo di acqua che abitano, cosa che ha in comune con l'ultimo gruppo, in cui la maggioranza sono piante acquatiche, producono più del 50% dell'ossigeno che si trova nella crosta terrestre, si nutrono con l'aiuto della fotosintesi e sono il cibo dello zooplancton. Alcuni intellettuali e scienziati hanno optato per effettuare una nuova divisione del plancton, seguendo caratteristiche come la sua dimensione o rispetto alla lontananza dell'area che abitano con la costa.