Il proletariato deriva dalla voce proletaria e questo dal latino "proletarius" che significa "appartenenza ai bambini". Il dizionario della vera accademia spagnola definisce la parola proletariato come "classe sociale costituita dai proletari". Il proletariato si riferisce a quella classe sociale inferiore, esistente durante l'età moderna, che è costretta a fornire servizi alla borghesia in cambio di una remunerazione per la mancanza di mezzi di produzione. E va notato che ciascuno dei membri che appartengono a questa classe è chiamato proletario.
Durante la Roma imperiale il proletariato era composto da cittadini che condividevano la classe più bassa, le cui proprietà erano inesistenti, e avevano solo la possibilità di fornire figli o, come venivano allora chiamati "proletari", per aumentare gli eserciti dell'impero esistente.
D'altra parte, differenziandosi dal proletariato, la borghesia era quella che aveva i mezzi di produzione, costituendo la classe sociale superiore. E la popolazione che si classificava socialmente al di sotto del proletariato, costituendo così l'ultimo degli strati sociali, che era anche considerato privo di coscienza di classe, era chiamata lumpenproletariat.
Fu allora il filosofo tedesco e militante comunista Karl Marx, che si avvicinò nuovamente al termine quando studiò diritto romano all'Università di Berlino, con lo scopo di identificare la classe inferiore o la classe operaia, che non aveva risorse e che poteva solo avere i bambini e il lavoro, per differenziare proletariato e lumpenproletariat, ponendolo come gruppo antagonista alla classe borghese o capitalista.