Il termine quorum deriva dal latino quorum ed è definito come il numero di persone necessarie all'organo parlamentare per dibattere su determinate questioni e per prendere una decisione valida, inoltre questo concetto giuridico è di grande importanza nella sfera politica. Questa parola è nata in un tribunale britannico chiamato Justices of the quorum, ei suoi membri hanno agito in modo molto gentile e solidale, al punto che per prendere una decisione, almeno uno di loro doveva essere presente. Il modo in cui hanno detto al membro che era presente era quorum vos unum esse volumus, che significa "di chi vogliamo che tu sia uno".
Il quorum può essere formato in vari modi, tra i quali spiccano i seguenti:
Maggioranza semplice o ordinaria: è quanto serve in un quorum per approvare una decisione, tenendo conto che devono esserci più voti favorevoli che contrari.
Maggioranza assoluta: è quella che ha la maggioranza dei voti, essendo quindi più della metà dei membri che compongono la sessione, ad esempio un'assemblea con venti membri e undici voti favorevoli o contrari, quindi c'è la maggioranza assoluta. Mentre in un organo parlamentare con dieci membri, la maggioranza assoluta si ottiene con sei voti.
Maggioranza qualificata o speciale: è quando sono necessari più voti o più requisiti rispetto alla maggioranza semplice per approvare la decisione, sebbene all'interno di questa categoria ci siano due sottocategorie che dipendono dalla percentuale di voti, queste sono:
- Percentuale minima di voti, si intende quando una percentuale minima di partecipazione è richiesta per prendere una decisione delicata, come le riforme costituzionali, il cambio del treno esecutivo, tra gli altri.
- Numero minimo di voti espressi, questo è il caso in cui le astensioni non sono neutre, ma invece le decisioni non sono approvate.
All'interno di qualsiasi sistema parlamentare, deve esserci un numero di membri che rappresentano il resto di quelli che compongono il paese o qualsiasi organo governato da questo sistema. Questo termine è usato solo in ambito politico per riferirsi a votazioni o assemblee e non per riferirsi a un pubblico o al numero di persone che sono spettatori o ascoltatori.