La parola razza deriva dal latino "raggio" (raggio che si riferisce alla linea ereditaria) o " radix " (radice). Si riferisce a un gruppo di esseri umani caratterizzati dallo stesso tratto fisico, colore della pelle o fisionomia che viene trasmesso di generazione in generazione. Riferendosi alla razza umana, questi caratteri non possono riferirsi a quelli linguistici o culturali, che sono chiamati etnia. A causa di un processo di meticciato di grande ampiezza e uguale complessità, non esiste una razza pura al mondo.
Per il colore della pelle, il colore dei capelli, i lineamenti del viso e la forma del cranio, le razze fondamentali si dividono in 3 (tre): la bianca: tra le più importanti c'è quella alpina e quella nordica. La nera africana: quella tra lei è la sudanese e la nilotica. Il giallo: tra gli altri troviamo il mongolo e l'indonesiano.
Storicamente, vengono descritte le cosiddette caste (razza e casta sono denominazioni di animali o umani ma la prima è generata dalla scienza e la seconda no) che sono variazioni o incroci razziali molto vari tra loro che troviamo.
Mestizo: figlio di bianco con indiano.
Criollo: figlio di spagnoli nato nel nuovo mondo.
Zambo: figlio di nero con indiano.
Cambujo: figlio di cinese con indiano.
Mulatto: figlio di nero con bianco.
Detta anche razza al gruppo in cui sono suddivise alcune specie di piante o animali costituite da caratteristiche fisiche o comportamentali quali: le razze grandi di cani, cavalli, gatti, ecc.