Etimologicamente, la parola repressione deriva dal latino "repressionis" e si riferisce sia all'azione che all'effetto della repressione, con il significato di potere arbitrario di impedire l'esercizio di un'azione o di punirla se l'atto è già stato compiuto. Essere se stessi significa avere la capacità di esprimere pensieri e sentimenti in modo assertivo, cioè avere il potere di far emergere ciò che è dentro di sé, senza repressione.
In psicoanalisi, la rimozione è ciò che l'individuo conserva nel suo inconscio perché è qualcosa che lo ferisce o lo condanna. È un mezzo di protezione che la persona utilizza involontariamente per evitare la sofferenza, quindi “dimentica” certi atti che ha visto, sentito o compiuto, o idee immorali o illegali; Tuttavia, di solito compaiono nei loro sogni o in determinati atti, emozioni o reazioni che sono difficili da spiegare.
La repressione è un meccanismo di difesa che consiste nell'espellere desideri, sentimenti o pensieri dalla coscienza.
Per Freud, la rimozione era una strategia per rendere inconsci un contenuto mentale inaccettabile. Ad esempio, una persona con idee molto religiose, a differenza di un'altra persona che risveglia il suo desiderio sessuale, potrebbe non riconoscere in se stessa anche i più piccoli messaggi fisiologici che il suo corpo gli invia.
In politica, la repressione può essere legale (quando è inquadrata nella costituzione) o illegale (le forze statali o parastatali agiscono senza rispetto della legge e commettono crimini nelle loro azioni). In generale, la repressione implica una certa quantità di violenza.
L'obiettivo della repressione è impedire a un gruppo di persone di ledere i diritti di altri soggetti o di intraprendere pratiche illegali. Quando la repressione supera i limiti legali, i repressori stessi sono quelli che finiscono nell'illegalità e annullano i diritti legittimi come la libertà di espressione o di manifestazione.
La repressione sessuale può essere involontaria o inconscia legata a questa repressione inconscia, che genera un senso di colpa; oppure può essere religioso o etico, e in quei casi volontario o come requisito di un'autorità morale o religiosa che può coincidere con la politica in quei paesi in cui le leggi religiose si applicano come norme legali.