Samaritano è il nome dato alla gente della Samaria, una regione che è attualmente in Cisgiordania, e che è contesa tra Israele (a cui apparteneva in precedenza, durante l'apice del Regno di Israele) e Palestina. È una città in rovina, che tra il IV e il VII secolo è stata la capitale del suddetto regno. Allo stesso modo, questa parola è usata per riferirsi alla lingua della regione, che, va notato, aveva la sua origine in aramaico occidentale. Per brani biblici, la società associa il nome di questa piccola città al "Buon Samaritano", motivo per cui è usato anche come una sorta di aggettivo per riferirsi a persone caritatevoli.
Questi sono stati menzionati molte volte nei testi biblici, dove viene citata anche la loro origine. È indicato che questi sono discendenti di una delle 12 tribù di Israele, la linea del tempo usata per descrivere come il mondo è stato popolato di generazione in generazione; Questi discendono direttamente da Manasse ed Efraim, che erano figli di Giuseppe. Questi, verso l'anno 740 aC, furono conquistati dagli Assiri, provocando la partenza delle élite intellettuali e furono sostituiti da persone di educazione simile a quella ebraica; disprezzavano il popolo di Samaria. La sua lingua, inoltre, era una delle più usate, essendo usata in una moltitudine di scritti, fino all'arrivo dell'arabo.
Questi avevano solide credenze religiose, tradizionali per l'epoca, e simili al cristianesimo. Tra i suoi testi più importanti di questa natura, possiamo trovare il Memar Marqah, così come il Pentateuco, che sono oggi una delle più importanti fonti teologiche.