Seguendo la serie Actinides, l'uranio è un elemento chimico metallico grigio argento, simbolo U, e numero atomico 92, situato nel gruppo 3 della tavola periodica, composto da 92 protoni e 92 elettroni, è a bassa radioattività, malleabile, duro e denso, avente il peso atomico più elevato a differenza degli altri elementi, non è di natura libera, il suo stato naturale è in ossido e sale complesso insieme ad altri minerali. Il suo scopritore fu Martin Heninrich Klaproth, un chimico tedesco nell'anno 1789, che gli diede il nome derivato dalla mitologia greca e in onore del pianeta Urano scoperto nell'anno 1781.
Gli vengono conferiti poteri soprannaturali, poiché facendo esperimenti con sali di uranio in contenitori di vetro ed esponendolo al buio alla luce ultravioletta, è stato illuminato con una misteriosa fluorescenza di colore e una luminosità straordinaria, un fenomeno che ha deliziato e ancor più spaventato, disturbante Per gli uomini dell'era vittoriana, alla fine del XIX secolo si scoprì che l'uranio possiede proprietà ultraterrene. Nell'anno 1896, fu la dottoressa Marie Curie a conferirle la qualifica di radioattività, usando la parola radio che denota raggio di luce o raggio di luce, la sua utilità spazia dai più complessi come combustibili per armi e reattori nucleari, e ai più semplici come colorare il vetro.
Come in altri elementi noti siamo esposti all'uranio naturalmente, nell'aria, nell'acqua, nel cibo, nel suolo delle colture orticole, in questa piccola quantità non danneggia il corpo umano, ma grandi quantità distruggono e uccidono le cellule, provocando malfunzionamenti in essi e causando mutazioni genetiche che vengono trasmesse alla generazione futura. Il cancro è una delle malattie più frequenti quando esposto a questa radioattività, essendo il calore uno dei prodotti secondari potenzialmente utili, che è la fonte più potente che esiste all'interno della terra, per questo gli scienziatiDicono che l'uranio fosse uno di quelli che hanno contribuito a plasmare il pianeta terra nella sua formazione, inoltre, gli scienziati dell'epoca non erano consapevoli dei danni alla salute a lungo e breve termine.