Studi umanistici

Cos'è il foro romano? »Definizione e significato

Anonim

Il foro romano era chiamato luogo centrale, paragonabile a una piazza, situato nelle zone centrali della città, dove si trovavano anche altri edifici governativi, religiosi ed economici, durante quel periodo era un luogo dove si svolgevano varie attività, come come il commercio, la religione, la prostituzione e la gestione della giustizia. Si può quindi dire che il foro romano fosse un luogo di grande importanza nelle città dell'impero poiché in esso si svolgevano le attività più importanti nelle città.

Questo edificio ai suoi inizi serviva come una sorta di mercato principale e si trovava all'ingresso della città, ebbe un grande impatto sulle attività sociali poiché si riteneva che fosse fuori dai limiti della popolazione, quindi nel L'VIII secolo a.C. aumentò il suo prestigio, per questo motivo fu inserito nella maggior parte delle attività della città a tal punto che le furono trasferite le azioni veramente importanti. Poiché era il centro di tutte le attività, la stragrande maggioranza delle istituzioni più importanti erano situate nel foro, alcuni esempi erano la basilica, la curia, gli archivi, il tempio ecc. Poi nel III secolo a.C. vennero realizzati dei portici per chiudere i fori.

Attualmente solo i ruderi sono ciò che resta del foro romano, tra i monumenti più importanti che comprendevano il foro possiamo citare il Tempio di Romolo, quello di Vesta, Saturno, Venere, Roma e il tempio di Castore e Polluce, oltre alla Basilica di Giulia, il Tabulare, la sede del Senato, l'Arco di Settimio Severo, oltre a questi, molti altri furono costruiti nei pressi del Foro.

Nel Medioevo la stragrande maggioranza degli edifici fu sepolta sotto i propri resti e quelli della città, durante il XIV secolo fu estratto un gran numero di materiali dai resti del foro, il marmo essendo uno dei più utilizzati, per essere utilizzato in costruzioni commissionate dal Papa, come il Vaticano.