Economia

Cos'è la soddisfazione sul lavoro? »Definizione e significato

Anonim

La soddisfazione sul lavoro può essere determinata dal tipo di attività che vengono svolte (ovvero, il lavoro ha l'opportunità di mostrare le tue capacità e offrono un certo grado di sfida all'interesse). Che i dipendenti siano ben ricompensati attraverso i loro stipendi e salari in base alle aspettative di ciascuno. Che le condizioni di lavoro siano adeguate, non pericolose o scomode, il che migliora le loro prestazioni.

Inoltre, i dipendenti cercano nel loro lavoro che il loro capo immediato sia amichevole e comprensivo e che ascolti quando necessario. L' insoddisfazione lavorativa si riflette nella partenza imminente dei dipendenti (come nel caso dell'organizzazione che sarà indagata) o nell'espressione di situazioni che aiutano a migliorare i rapporti tra lavoratori e organizzazioni, e anche nella speranza che le condizioni migliorino.

La soddisfazione sul lavoro è stata studiata dai ricercatori per migliorare i risultati del lavoro, poiché facilita il raggiungimento e gli obiettivi dei lavoratori, che produce soddisfazione e quando il risultato atteso non produce insoddisfazione.

In breve, questi termini si riferiscono al grado di conformità della persona rispetto al proprio ambiente di lavoro. La soddisfazione sul lavoro include la considerazione della retribuzione, del tipo di lavoro, delle relazioni umane, della sicurezza, ecc.

Colpisce l'atteggiamento del lavoratore nei confronti dei suoi obblighi. Si può dire che la soddisfazione nasce dalla corrispondenza tra il lavoro reale e le aspettative del lavoratore.

Queste aspettative, invece, si formano attraverso confronti con altri dipendenti o con lavori precedenti. Se una persona si rende conto o crede di essere in svantaggio rispetto ai suoi coetanei, il suo livello di soddisfazione sul lavoro diminuisce, così come se considera che il suo lavoro precedente offriva loro condizioni migliori.

Il concetto olistico di soddisfazione sul lavoro, dove la salute non è solo assenza di dolore, ma stato generale di benessere della persona. Fisico, spirituale, morale ed emotivo. Non può esserci un buon clima organizzativo, se l'individuo è moralmente malato, se la persona è esclusa, stigmatizzata o sottovalutata. Non può esserci un buon clima organizzativo per una persona che sta violando le proprie basi religiose mentre dà un contributo significativo all'organizzazione su base giornaliera. Non può esserci clima organizzativo in uno scenario in cui la persona non vede un mondo di realizzazioni possibili secondo le proprie aspettative di esistenza, intese come livelli ideali di Qualità della Vita sul Lavoro.