Negli anni '90, i fisici Gerard 't Hooft e Leonard Susskind hanno ipotizzato un'ipotesi che ha scioccato la scienza e l'opinione pubblica allo stesso modo. È noto come principio olografico e difende l'idea che l'universo possa essere interpretato come un ologramma. Cosa significa?
Il problema con il principio olografico è che usa un termine che si riferisce a un'idea completamente sbagliata: che il nostro universo è davvero un ologramma. Da lì, a pensare che quello che sperimentiamo non è reale e finisce in Matrix, c'è ben poco, ma non è vero. L'universo non è un ologramma, ma forse potrebbe essere spiegato come uno.
Il principio olografico spiega la forza di gravità codificandola in due dimensioni, il che ci permetterebbe di arrivare a un modello universale di fisica e di studiare fenomeni che attualmente non comprendiamo da una prospettiva completamente nuova.
Considerando seriamente l'argomento di cui sopra, una possibile conclusione è elevare questo livello a principio fondamentale, stabilendo così che qualsiasi teoria che aspiri a un candidato alla gravità quantistica deve avere un numero di stati limitato dall'esponenziale dell'area della regione considerata. Quindi una soluzione particolarmente attraente sorge se si considera che, forse quello che accade è che tutta la fisica all'interno della scatola è completamente descritta da un sistema quantistico senza gravità, ma invece di occupare tutte e tre le dimensioni, si limita a vivere sulla superficie di la scatola, saturando così l'altezza proposta. In questa fotoPertanto, il mondo tridimensionale è una mera illusione, un ologramma creato da "pixel" bidimensionali le cui dinamiche complicate creano l'impressione dell'esistenza di nuove dimensioni e gravità come concetti emergenti. Questa idea esotica, proposta da Gerardus 't Hooft e Leonard Susskind, è nota come principio olografico, e i suoi successivi perfezionamenti hanno guidato la ricerca sulla gravità quantistica negli ultimi due decenni.
Naturalmente, queste idee vaghe non hanno preso forma fino a quando, anni dopo, Juan Maldacena ha proposto un modello concreto in cui questo principio può essere eseguito con precisione: la cosiddetta corrispondenza AdS / CFT. Senza entrare nei dettagli di questo modello, possiamo trarne una lezione che lega un'ultima parte in sospeso nel nostro esperimento mentale. In particolare, se tutta la fisica del nostro box è descritta da pixel sul bordo, sembra giusto chiedersi come appaiono gli stati tipici di quei pixel a diverse energie.